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Parte (638): sura Ash-Shuara (Poeti), versetti 7-13

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. Amici di Radio Italia IRIB, siamo lieti di accompagnarvi anche oggi con l’interpretazione semplice e scorrevole dei versi del Corano, l’ultimo testo rivelato da Dio e la Sacra Scrittura di un miliardo e mezzo di persone al mondo. Dalla settimana scorsa abbiamo iniziato la lettura della 26esima sura del Corano, quella detta Asshuara o dei Poeti. Questo brano, uno dei 114 del Corano, ha 227 versetti ed e’ così nominato perchè al termine di esso si parla dei poeti e del loro ruolo nella società. Il brano venne rivelato al nobile profeta di Dio prima dell’egira, tranne alcuni versetti ed e’ quindi una delle sure meccane. Riprendiamo da dove eravamo giunti ed ecco quindi la lettura dei versi 7,8 e 9: اوَلَمْ یَرَ‌وْا إِلَى الْأَرْ‌ضِ کَمْ أَنبَتْنَا فِیهَا مِن کُلِّ زَوْجٍ کَرِ‌یمٍ Non hanno visto quante nobili specie abbiamo fatto germogliare sulla terra? (26:7) إِنَّ فِی ذَلِکَ لَآیَةً وَمَا کَانَ أَکْثَرُ‌هُم مُّؤْمِنِینَ Questo è davvero un segno, ma la maggior parte di loro non crede. (26:8) وَإِنَّ رَ‌بَّکَ لَهُوَ الْعَزِیزُ الرَّ‌حِیمُ In verità il tuo Signore è l'Invincibile, il Misericordioso. (26:9) Nei versetti precedenti a questi, come ricorderete, si spiegava che i miscredenti della Mecca rinnegavano e deridevano il profeta dell’Islam arrecando offesa al Corano. Questi versi spiegano che nonostante la moltitudine di segni dell’esistenza di Dio, questa gente non riflette e non riesce a cogliere la verità e per questo rinnega il messaggero del Signore; le loro orecchie non hanno la capacità di ascoltare, i loro occhi non sono in grado di vedere ed e’ quindi così che si privano con le proprie mani del dono della sapienza. Le diverse specie vegetali, sono un grande segno della potenza divina; il fatto stesso che ci siano piante di sesso maschile e femminile e che in tal modo si garantisca la riproduzione di queste piante e’ un qualcosa di miracoloso a cui fà cenno il Corano. Bisogna sottolineare che il Corano parla di questa realtà del mondo naturale, ovvero degli organi sessuali maschili e femminili nelle piante ben 14 secoli fà, ossia molto molto prima di Linneo che dimostrò l’esistenza di questa cosa solo nel tardo 18esimo secolo. Gli arabi barbari del 7esimo secolo cristiano erano al corrente di una simile sottigliezza scientifica? E’ chiaro che questa informazione e’ uno degli aspetti miracolosi del Corano che rivela nozioni scientifiche allora incomprensibili per l’uomo e che solo oggi riusciamo a capire. Nel Corano ci sono anche altre spiegazioni scientifiche che hanno un aspetto prodigioso e confermano ulteriormente la natura divina di questo teso. Dalla riflessione su questi versetti possiamo trarre queste conclusioni: 1) Studiare le bellezze del Creato e ad esempio la riproduzione degli esseri viventi, non può che accrescere in noi la fede in Dio dato che ci dimostra la grandiosità della Sua creazione. 2) L’esistenza di organi genitali femminili e maschili nelle piante e’ una verità che il Corano rivela 11 secoli prima che questa cosa venga scoperta dall’uomo. 3) Anche se la maggiorparte della gente e’ miscredente, ciò non significa che questa maggiorparte abbia ragione. 4) Dio, pur essendo Potente, Forte ed Invincibile, è Misericordioso nei confronti delle Sue creature. Ed ora leggiamo i versetti 10 e 11: وَإِذْ نَادَى رَ‌بُّکَ مُوسَى أَنِ ائْتِ الْقَوْمَ الظَّالِمِینَ [Ricorda] quando il tuo Signore chiamò Mosè: “Recati presso il popolo degli oppressori, (26:10) قَوْمَ فِرْ‌عَوْنَ أَلَا یَتَّقُونَ presso il popolo del Faraone: non avranno timore (di opporsi al Signore)?”. (26:11) Nella sura dei poeti o Asshuara si parla di 7 profeti ed il primo di questi è Mosè, la pace sìa con lui. Questo profeta e’ uno dei più nominati nel Corano ed in diverse sure si narrano le vicende della sua vita ma quì la vicenda di Mosè e’ narrata perchè questa e’ una lezione per il profeta ed i musulmani che si trovavano in una situazione difficile alla Mecca. Nei primi versetti di questa sura il Corano parlava del comportamento ingiusto dei miscredenti nei confronti del profeta e dei musulmani e spiegava che questa gente non avrebbe mai abbracciato la fede. In questa parte Dio invita il profeta a ricordarsi della vita di Mosè, di quando questo profeta era a sua volta tormentato dal popolo del Faraone d’Egitto, che peccava, era ingiusto e che in più perseguitava i figli di Israele. Nonostante ciò, spiega il Corano, Mosè non rinunciò alla sua missione e continuò ad invitare la gente verso la retta via. Da questi versi apprendiamo che: 1) La conoscenza della storia dei popoli del passato e delle azioni dei loro profeti è un qualcosa di prezioso per la comunità islamica odierna e soprattutto insegna a questa come comportarsi dinanzi ai nemici. 2) Per migliorare la condizione della società, i grandi riformatori devono entrare in azione e guidare i grandi cambiamenti invece di starsene nelle proprie case e limitarsi a fare dei discorsi. 3) Per lottare contro l’ingiustizia e la corruzione, bisogna sradicare questi fenomeni alle radici e per questo la lotta contro i Taqut o i governatori ingiusti, e’ sempre stato in testa agli obbiettivi dei profeti divini. Ed ora leggiamo i versi 12 e 13 della sura Asshuara o dei Poeti: قالَ رَ‌بِّ إِنِّی أَخَافُ أَن یُکَذِّبُونِ»، «وَیَضِیقُ صَدْرِ‌ی وَلَا یَنطَلِقُ لِسَانِی فَأَرْ‌سِلْ إِلَى هَارُ‌ونَ Disse: “Signore, invero temo che mi trattino da bugiardo (26:12) قَوْمَ فِرْ‌عَوْنَ أَلَا یَتَّقُونَ e che si opprima il mio petto e che la mia lingua si blocchi. Manda Aronne piuttosto. (26:13) Dopo aver ricevuto l’ordine di andare ad ammonire il Faraone ed i suoi seguaci, Mosè spiegò alcuni dei suoi problemi. Intanto il fatto che la probabilità che il Faraone ed i suoi cortigiani gli dessero ascolto era molto bassa e che quasi sicuramente lo avrebbero bollato come un bugiardo. In più poter discutere ed esprimersi adeguatamente, soprattutto quando si e’ inviati del Signore, e’ importante ed allo stesso modo difficile e dato che Mosè aveva anche problemi alla lingua, come e’ noto nella storia, c’era il pericolo che venisse denigrato e preso in giro. Per questo Mosè chiese che in questa missione lo accompagnasse anche il fratello Aronne. Dio esaudì la richiesta di Mosè anche se chiaramente era al corrente di questi problemi anche prima di incaricare Mosè (la pace sia con lui). Questi versetti dimostrano come le guide religiose della società, che hanno il dovere di ammonire e far presente agli altri le questioni inerenti all’etica ed alla moralità, non possano ritenersi congedate dal loro dovere solo per via dell’età avanzata o solo per i problemi alla salute. Queste persone devono farsi aiutare dai giovani ed impiegare al meglio le loro capacità per la diffusione della religione. Da questi versetti apprendiamo che: 1) Anche se la gente non ne riconosce il valore o addirittura lo disprezza, i capi e le guide religiose devono proseguire la loro azioni illuminatrice con l’invito al Signore che e’ la fonte di tutti i beni. 2) Tutti gli uomini hanno forza e capacità limitati e per questo dinanzi ai problemi ed alle avversità devono chiedere ed ottenere l’aiuto del Signore. 3) Per fare grandi opere c’e’ bisogno della cooperazione di più persone e del loro contributo pratico e ideologico e senza il lavoro di gruppo le grandi imprese non possono essere realizzate.