IL SERMONE DELL’IMAM KHAMENEI PER EID UL-FITR (2016)
IL SERMONE DELL’IMAM KHAMENEI PER EID UL-FITR (2016)
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Quello che segue è il testo dei due sermoni tenuti il 6 luglio scorso dall’Imam Khamenei, la Guida della Rivoluzione Islamica, in occasione della Preghiera di Eid ul-Fitr (la Festa per la conclusione del digiuno del santo mese di Ramadan) nella “Musallah Imam Khomeyni” di Teheran. Primo sermone: Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso La lode appartiene esclusivamente a Iddio, Signore dei Mondi. “La lode [appartiene] a Iddio che ha creato i cieli e la terra e ha regolato le tenebre e la luce; eppure i miscredenti attribuiscono consimili al loro Signore!” (Sacro Corano, 6:1). E la pace e le benedizioni discendano sulla nostra Guida e Profeta, Abal Qassim al-Mustafa Muhammad e sulla sua immacolata, pura e prescelta famiglia, specialmente sul “Lascito di Dio sulla terra” (l’Imam Mahdi, ndt). Lodiamo Iddio, Lo ringraziamo, cerchiamo il Suo aiuto, chiediamo il Suo perdono e a Lui ci volgiamo pentiti. Mi congratulo con tutti voi cari e nobili partecipanti alla Preghiera, con tutto il popolo dell’Iran e con la grande Ummah Islamica in occasione di Eid ul-Fitr. Per mostrare la grandezza di questa Festa è sufficiente dire che nel qunut della Preghiera di Eid ul-Fitr scongiuriamo Dio di benedire questo giorno. Questo ne palesa l’alto significato. La conclusione di un mese di preghiere, invocazioni, dhikr, umiltà e servitù da parte dei credenti è un giorno di Festa per tutte le persone ed un giorno di onore e dignità per il Santo Profeta (S). Ciò che voglio dire in questo sermone è che grazie a Dio il nostro popolo credente ha trascorso un positivo Ramadan, completando un mese santo impregnato di spiritualità, attenzione a Dio, suppliche e umiltà. Noi responsabili della nazione dobbiamo invidiare questi cuori devoti e luminosi e ringraziare Iddio per averci conferito tale responsabilità verso il nostro popolo credente. In tutta la nazione le persone hanno digiunato nei più lunghi e caldi giorni dell’anno, sopportandone in aggiunta la conseguente arsura. Anche i nostri giovani e adolescenti si sono rivolti al digiuno in maniera entusiasta e con ardore. Alcune persone e alcune mani malvagie hanno cercato di trascinare i nostri adolescenti verso “ruzekhari” [l’atto di mangiare e bere di fronte alle persone in digiuno durante il santo mese di Ramadan]. Grazie a Dio hanno fallito e falliranno anche in futuro. I funzionari della nazione e la popolazione devono comunque vigilare sulle trame ed i complotti che i nostri malvagi eterni nemici continuano a perpetrare senza sosta. Per allontanare questa fiorente generazione dalla religione, essi si siedono, pianificano ed orchestrano strategie al fine di spingere i nostri adolescenti verso “ruzekhari”. Grazie a Dio la gente ha sferrato un pugno sul volto del nemico. E’ stato un mese nel quale siamo stati ospiti di Dio. Essere ospiti di Dio comporta un banchetto divino, e il banchetto divino è l’illuminazione dei cuori, il perdono dei peccati e la benedizione di compiere opere grandi e positive. Una delle opere più importanti si è realizzata nelle grandi manifestazioni tenutesi in tutta la nazione l'ultimo venerdì di questo mese benedetto, nella Giornata di Gerusalemme ispirata e raccomandata dal nostro grande Imam [Khomeyni]. Queste manifestazioni hanno avuto luogo anche in numerose altre nazioni musulmane. Venerdì - Giornata di Gerusalemme – in alcune delle nostre città la temperatura era particolarmente rovente. La gente di solito con un tale caldo non esce di casa, ma il nostro popolo è sceso nelle strade ed ha partecipato alle manifestazioni. Questo è accaduto ovunque in tutta la nazione, anche in quelle città che si trovano in province particolarmente calde come quelle meridionali. La gente ha davvero portato a termine un compito 'jihadi'. A digiuno e con quel sole il popolo ha partecipato alle manifestazioni e dichiarato la propria posizione sull'importante questione della Palestina. Questo significa che anche se taluni governi musulmani tradiscono la causa palestinese, anche se alcuni individui si sottraggono alle proprie responsabilità al riguardo e anche se diverse nazioni non sono consapevoli della questione, il popolo iraniano è pronto, con la propria presenza e voce, a sollevarsi contro tutti i nemici e a mantenere viva la questione della Palestina. Quest’anno nel mese di Ramadan l’intera nazione è stata una continua sorgente di segni indicanti la virtuosa tendenza della popolazione verso la spiritualità e le nobili assemblee coraniche. Grazie a Dio i media nazionali sono riusciti a rappresentare al meglio questi aspetti. La gente ha ben accolto la recitazione quotidiana di un juz’ (trentesimo) del Sacro Corano. Questa pratica comunitaria è diventata consueta nei mausolei, nei santuari e nei luoghi santi e quest’anno è diventata comune in molte città. L’iftar (il pasto che conclude la giornata di digiuno) è un altro importante elemento. A Teheran in particolare la gente ha offerto l’iftar nelle Hosseynieh, nelle moschee, nelle strade, ai propri vicini e nei vicoli, invitando i passanti a consumare il pasto ed accettare il loro invito. Non ho ricevuto resoconti precisi dalle altre città, ma ovviamente nei luoghi sacri – come Astan Quds Razavi (Mashhad) – sono stati offerti numerosi iftar pubblici. Ho visto le foto di queste offerte di cibo pubbliche a Teheran. Tutto questo entusiasmo e interesse per la spiritualità e questi atti di altruismo ci hanno davvero colpito. Questa è un’altra pratica diffusasi largamente quest’anno. Ovviamente esisteva anche negli anni precedenti, ma quest’anno è stata maggiormente visibile. A Teheran era diffusa ovunque ed era presente anche nelle altre città, sebbene il sottoscritto non abbia informazioni chiare e precise al riguardo. Questa pratica stride totalmente con quei pasti di iftar stravaganti e sontuosi che sono particolarmente costosi e che peraltro non vengono offerti ai bisognosi. Alcune volte tali cibi vengono offerti da organizzazioni governative. Non vi è alcuna ragione per questo tipo di azioni. Radunano ad esempio alcune persone in degli hotel e offrono cibo per iftar a individui che non ne hanno affatto bisogno. Quanto compiuto dalla popolazione quest’anno è esattamente il contrario. Alcune persone che si fanno chiamare “innamorati che girano nelle strade” - che è una definizione esatta – hanno bussato alle porte delle persone e offerto cibo per l’iftar. Mi hanno riportato numerosi casi di questo tipo e ho visto anche le foto. Hanno offerto il cibo per l’iftar alle loro porte! Questa è una un’azione grande e di valore! Oltre alle offerte di cibo per iftar, si sono tenute le veglie di preghiera dalla notte all’alba. Tali eventi hanno avuto luogo nelle moschee, nelle Hosseiniyeh e in differenti altri luoghi, soprattutto durante le Notti di Qadr. Vi sono state veglie addirittura presso le tombe dei martiri! La gente si è raccolta in questi luoghi ed ha rivolto il proprio cuore soltanto a Dio. Tutti questi sono mezzi per attirare la misericordia divina. L’itikaf (ritiro spirituale) negli ultimi dieci giorni del mese di Ramadan è diventato una tradizione che cresce quotidianamente. Con il favore di Dio, anche questo sarà un fenomeno benedetto. Sono stato informato che alcuni rispettati medici alcuni giorni e notti di Ramadan hanno curato gratuitamente i pazienti. Ciò significa che tali forme di altruismo sono comuni a tutti i ceti della popolazione. Il mese di Ramadan appena trascorso è stato così. Tale mese di Ramadan è una fonte di attrazione della misericordia divina, a Iddio piacendo. E oggi, che è Eid ul-Fitr, è un giorno per mostrare il nostro rispetto verso il Santo Profeta: “Hai reso questo giorno una Festa per i musulmani e una fonte di dignità, grandezza e crescita per Muhammad (S)” [al-Iqbal, page 289]. In questo modo la gente mostra il proprio rispetto per il Nobile Profeta (S). Iddio Altissimo ha detto riguardo al Santo Profeta: “gli è gravosa la pena che soffrite, brama il vostro bene, è dolce e misericordioso verso i credenti.” [Sacro Corano, 9:128]. E’ difficile per lui essere testimone delle sofferenze della gente. Caro Dio, per la benedizione di Muhammad e della sua famiglia, rendi questo mese di Ramadan e questo Eid ul-Fitr un’occasione fausta per il popolo dell’Iran e per i musulmani nel mondo. “Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso Per il Tempo! Invero l’uomo è in perdita, eccetto coloro che credono e compiono il bene, vicendevolmente si raccomandano la verità e vicendevolmente si raccomandano la pazienza” [Sacro Corano, Sura 103]. Secondo sermone: Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso Ogni lode appartiene a Iddio, il Signore dei mondi, che lodiamo, presso Cui cerchiamo sostegno, verso Cui ci volgiamo pentiti e verso il Quale facciamo ritorno, e la pace e le benedizioni siano sul Suo amato e nobile tra i Suoi servi, la nostra Guida e Profeta, Abal Qassim al-Mustafa Muhammad, e sulla sua immacolata, pura e prescelta famiglia, specialmente sul comandante dei Credenti (l’Imam Ali), la sua amata Zahra al-Marziah Signora di tutte le donne, Hasan e Husayn – i Signori dei Giovani del Paradiso – Ali ibn al-Hussayn, Muhammad ibn Ali, Ja’far ibn Muhammad, Musa ibn Ja’far, Ali ibn Musa, Muhammad ibn Ali, Ali ibn Muhammad, Hasan ibn Ali e Hujjat al-Qaim al-Mahdi, il Tuo rappresentante tra i Tuoi servi e fiduciario sulla Tua terra. Invito tutti i cari fratelli e sorelle al timor di Dio (taqwa). In questo sermone tratterò di questioni attinenti il mondo islamico e la Ummah islamica. Purtroppo in alcuni paesi questa Festa è diventata un evento di lutto per molte persone. A Baghdad diverse centinaia di famiglie sono state testimoni della perdita dei loro cari per mano di criminali, terroristi e di coloro che su ordine dei loro padroni vogliono promuovere tra i fedeli una versione falsa e contraffatta dell’Islam. Inoltre, la popolazione di Istanbul, del Bangladesh e di altri paesi è stata esposta ad attacchi terroristici mentre digiunava nei giorni del mese di Ramadan. Questo è opera dei servizi segreti – in particolare delle mani dei servizi segreti americani, sionisti e inglesi – che hanno coltivato il terrorismo: sono loro che lo hanno creato nel seno del mondo islamico. Ovviamente anche essi ne subiranno le conseguenze. Al momento lo stanno testimoniando gradualmente. Ma si tratta comunque del loro crimine e peccato. E’ un crimine che non verrà dimenticato. Sfortunatamente nel mese di Ramadan il fuoco della guerra è stato acceso in alcune nazioni islamiche – in Siria, nello Yemen, in Libia ed in altre zone. Davvero ci si rattrista nel vedere il mondo islamico in questa situazione. Taluni hanno voluto trasformare mere dispute politiche in guerra civile. Una cosa è la disputa politica e ben altra una guerra civile. E’ stata l’ingerenza delle superpotenze a causare ciò in Siria e in altre nazioni. Nello Yemen è più di un anno e mezzo che la popolazione soffre per i bombardamenti. Complimenti alla popolazione yemenita che nonostante il caldo torrido ed i continui bombardamenti ha tenuto una magnifica manifestazione per la Giornata di Gerusalemme! Complimenti a questo popolo e complimenti alla sua saggia guida! Anche in Siria la popolazione sta soffrendo a causa del grande disastro imposto loro dal Fronte dell’Arroganza. I nemici stanno cercando di portare all’oblio la questione della Palestina. Vogliono che il mondo islamico si trovi indaffarato nelle proprie questioni interne così da dimenticare la questione della Palestina e quindi dare al regime sionista l’ennesima opportunità di perseguire i suoi malvagi obiettivi. Dobbiamo sapere che lottare per la libertà della Palestina è una lotta islamica e coinvolge tutti. Non si tratta di una lotta puramente araba. E’ responsabilità dei musulmani – ovunque si trovino nel mondo – continuare questa lotta, questo grido e questo movimento in ogni modo possibile. Ridurre una questione di tale portata ad una questione interna araba è un’azione errata (…) “Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso Di’: «Egli Dio è Unico, Dio è l’Assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è eguale a Lui». [Sacro Corano, Sura 112] La pace, le benedizioni e la misericordia di Dio discendano su di voi. Traduzione e cura di Islamshia.org © E' autorizzata la riproduzione citando la fonte