Discussione sull'apostasia (irtidaad)

 

Breve discussione sull'apostasia (irtidaad)

  Anna H. Avevo letto di un sapiente sunnita (di cui non ricordo il nome purtroppo) che ogni individuo raggiunta l'età idonea deve scegliere se abbracciare o no l'islam. Questo per chi nasce da genitori musulmani, per non dare per scontato che anche i figli lo siano automaticamente senza aver scelto in quanto la fede non si trasmette col sangue. Dalla fatwa citata in quell'articolo mi sembrava che ayatollah Tehrani ritenesse questo, nel primo rigo della sua citazione... e comunque avevo letto di un sapiente sunnita che affermava ciò, non ricordo il suo nome purtroppo. A Lei la parola. Mustafà Milani Amin Allora, è una questione delicata e complessa. Inizio con una domanda: perché la fede non può essere trasmessa con il sangue? Anna H. Perchè la fede è una cosa personale, non sta nel sangue ma nel cuore di ciascuno. Mustafà Milani Amin E il carattere, l'indole? Anna H. L'indole è innata, il carattere si inizia a formare nel ventre materno in base agli umori della madre ecc e continua a formarsi nel corso delle esperienze della vita. No? Mustafà Milani Amin Quindi non tutto ciò che si trasmette col sangue, con la generazione, è materiale, è d'accordo? Anna H. Sì! Mustafà Milani Amin Quindi l'analisi filosofica del problema ci dice che almeno è possibile che la fede si trasmetta con la generazione, o almeno l'attitudine a diventare credenti. Quanto invece alla questione giuridica, la legge islamica considera mussulmani i figli dei mussulmani, e questa è una questione giuridica, di legge, ed è anche ragionevole, visto che la maggior parte di essi rimane poi mussulmana per tutta vita. Se poi comprendono veramente che l'Islam è verità, come grazie a Dio ha fatto Lei, studiando e ricercando, e nonostante ciò negano, diventano apostati, o “mortadd”, come si dice nel diritto (fiqh) islamico. Quanto alla condanna a morte, è un discorso assai delicato, e non è così semplice, e richiede una sentenza espressa del sommo Giudice Islamico. Se poi una persona non è proprio in grado di comprendere l’Islam, nonostante si sforzi, non penso che sia da condannare a morte, proprio perché non ci arriva a capire, e non perché nega consapevole di negare una cosa giusta e vera. A Lei la parola. Anna H. Ho capito! Mi sorge però una domanda: ma chi può negare avendo ben compreso che nell'islam c'è la verità e la salvezza? A quale pro? Mustafà Milani Amin Le faccio un esempio storico e coranico: Abu Lahab, che è stato espressamente meledetto nel Corano, in una sura tutta dedicata a lui e sua moglie. Conosce la storia? Nonostante tutti i segni che Iddio mostrò loro, palesi miracoli, per superbia, per interessi materiali, negarono, e tacciarono iniquamente il sommo Profeta (S) di menzogna, e lo fecero consapevoli di mentire. Ed è quello che fanno anche i salafiti e wahabiti takfiri: uccidono crudelmente in nome dell'Islam, ma sanno bene di mentire, perché lo fanno per soldi e fama. Le propongo infine un altro argomento. Talvolta l’uomo inizia qualcosa la cui fine non è nelle sue mani. Ad esempio, sa bene che il suicidio è proibito nell’Islam, è un peccato maggiore. Ebbene, se uno si butta giù dal ventesimo piano per suicidarsi, al decimo piano non può dire che siccome ora non posso fare più nulla per non cadere, allora non ho alcuna colpa: ha iniziato ciò la cui fine non è più nelle sue mani! Ed è così anche nella fede: se si pecca, e non ci si pente e ravvede, i molti peccati, a lungo andare, ci portano a negare Iddio Eccelso, ed è in questo caso che siamo rei e responsabili della nostra miscredenza. Spero di essere stato chiaro, ma la prego di obiettare se non si è convinta. Anna H. Sì, ha davvero ragione! È tutto chiaro, quindi sapevo una cosa sbagliata che non esiste. Mustafà Milani Amin La ringrazio per la pazienza che ha avuto nel leggere le mie parole, e meditare su di esse. Anna H. JazakAllah! Mustafà Milani Amin Fi AmaaniLlah!