Gli esseri immateriali
Quando vediamo un edificio bello, imponente e perfetto comprendiamo facilmente che l’ingegnere, l’architetto, i muratori e gli operai che hanno contribuito a costruirlo conoscono bene il proprio lavoro. Vedendo quella perfetta costruzione ci rendiamo conto della scienza e delle conoscenze di coloro che l’hanno costruito. Allo stesso modo quando vediamo un’automobile, un aeroplano, un cervello elettronico e gli altri perfetti prodotti industriali, pensiamo indubbiamente ai loro informati ed esperti inventori e costruttori e ci convinciamo della loro scienza e delle loro conoscenze. Ora, per ammettere l’esistenza del costruttore di un edificio – o dell’inventore di una determinata cosa - non abbiamo assolutamente bisogno di vederlo, e, anche se dovessimo vederlo, non riusciremmo lo stesso a percepire, con nessuno dei cinque sensi, la sua scienza, le sue conoscenze. Nonostante tutto ciò, siamo fermamente convinti del suo sapere: perché? Poiché l’ordine che osserviamo in ciò che ha costruito o inventato c’informa della sua competenza.
Da quanto abbiamo detto concludiamo che non è assolutamente necessario che ogni volta che vogliamo ammettere l’esistenza di una cosa, essa debba per forza essere visibile o percepibile dagli altri sensi. Esistono infatti innumerevoli entità che non possono essere percepite dai sensi e della cui esistenza ci si può convincere esaminando attentamente i loro effetti. Ogni persona dotata di ragione, con un minimo d’attenzione, di riflessione, comprende infatti che non v’è effetto senza causa né ordine senza un ordinatore dotato di criterio e scienza.
Possiamo quindi suddividere gli esseri dell’universo in due categorie:
1) le entità percepibili con almeno uno dei cinque sensi: con gli occhi vediamo gli esseri visibili, con le orecchie sentiamo i suoni, con il naso sentiamo gli odori, con la lingua sentiamo i sapori e con la pelle percepiamo il freddo, il caldo, la ruvidezza e la morbidezza degli oggetti.
2) le entità che non possono essere percepite con nessuno dei cinque sensi, la cui esistenza può essere compresa riflettendo sui loro effetti. Esse non sono tutte dello stesso tipo: alcune di esse sono materiali e altre immateriali, ovvero prive di tutti i limiti e di tutte le caratteristiche specifiche della materia.