di Yahya ‘Alawi
"Io Ti invoco per mezzo del Tuo Nome in virtù del quale
Tu hai assoggettato al-Buraq a Mohammad (S)
là dove l’Altissimo ha detto:
)
Col Nome di Dio il Clemente il Misericordioso
Nell’Islam, Gerusalemme è nominata Quds, che vuol dire “pura” e “sacra”.
“Io spero - disse l’Imam Khomeyni - che i musulmani attribuiscano la dovuta importanza alla giornata di Quds e che in questa giornata di Quds, ultimo venerdì del mese benedetto di Ramadan, in tutti i paesi musulmani, essi manifestino, tengano delle riunioni, delle assemblee, che il loro clamore riecheggi nelle moschee…
Quando questo clamore di più un miliardo di persone rimbomberà, Israele non potrà fare niente: temerà questo clamore. Se tutti i musulmani che si trovano attualmente nel mondo (…), se tutti uscissero e gridassero: ‘Morte all’America! Morte a Israele! (…)’, queste stesse parole comporterebbero la loro morte. (…)
Sarebbe bene che noi traessimo qualche lezione da quei giovani che sono in America, in Inghilterra e nei paesi d’Occidente, che manifestano, che fronteggiano la polizia che li incatena, ma loro, incatenati, continuano a gridare e a reclamare giustizia. Apprendiamo da questi giovani il cui clamore è per l’Islam.” (1)
“Oggi, la prima Direzione della Preghiera (qiblah) dei musulmani è caduta nelle mani di Israele, questo tumore canceroso del Medio Oriente. Oggi, Israele colpisce con tutte le sue forze i nostri cari fratelli palestinesi (…) e li massacra. Oggi, Israele semina zizzania con tutti i suoi satanici mezzi. E’ imperativo per tutti i musulmani mobilitarsi contro Israele.” (2)
“Oggi, (…) noi vediamo dei mujahidin che si sono elevati, prestandosi a donare la loro vita, in un jihad eroico contro l’occupazione e l’aggressione e per la liberazione della Palestina e dei territori occupati. (…) Noi vediamo la propaganda e gli intrighi dirigersi contro loro, in diversi luoghi, tutti su istigazione e per l’estremismo dei servi della colonizzazione (…). E’ permesso che i mujahidin palestinesi siano massacrati (…) e che gli altri rimangano in silenzio davanti a questo crimine, vedendo che si sono uniti e tramano insieme contro questo jihad di liberazione (…)?
Oggi, (…) è imperativo che tutti i musulmani in generale (…) si impegnino in maniera responsabile nella protezione e nel sostegno di questo gruppo combattente e non risparmino alcuno sforzo per fare pervenire a questi mujahidin armi, viveri e riserve. Ed è imperativo che i fedayn combattano tuttavia con la più grande fermezza e ardore per la causa sacra, si affidino a Dio e si aggrappino agli insegnamenti del Corano; che essi non si scoraggino per la mollezza e la freddezza di qualche elemento e che il loro fervore liberatore non ne patisca mai.” (3)
"E tutti i combattenti o mujahid,
tra le genti della Tua religione e coloro che seguono la Tua tradizione,
che lottano e fanno il jihad contro loro perché la Tua religione domini,
che il Tuo partigiano sia il più forte e che la Tua parte sia la migliore,
fa che egli si trovi nell’agiatezza, facilitagli le cose
e donagli la vittoria."
(Invocazione dell'Imam Zainul Abidin per i combattenti dell’Islam)