Si può forse accettare che un profeta dubiti di ciò che gli viene rivelato?

 

Si può forse accettare che un profeta dubiti di ciò che gli viene rivelato?

 

Sura di Giona - Versetto 94

  1. Se dunque sei in dubbio su ciò che t’abbiamo fatto discendere, interroga allora coloro che leggono il Libro [rivelato] prima di te[*]. T’è giunta invero la verità dal tuo Signore, bada dunque di non essere dei dubbiosi!

Commento

Perché Iddio Onnisciente afferma: Se dunque sei in dubbio su ciò che t’abbiamo fatto discendere, interroga allora coloro che leggono il Libro [rivelato] prima di te”, nonostante il sommo Profeta (S) non abbia mai dubitato della rivelazione divina? Si può forse accettare che un profeta dubiti di ciò che gli viene rivelato? In questa stessa sura (versetto 104°) è possibile trovare la risposta a questa domanda, poiché è vero che in questo versetto Iddio Eccelso si rivolge al sommo Profeta (S) e lo invita a non dubitare della rivelazione divina, ma qui Egli si riferisce invero a tutta la gente, e il significato del versetto è in realtà questo: “O gente, se siete in dubbio su ciò che abbiamo fatto discendere sul Nostro Messaggero, interrogate allora...”, e ciò è appunto dimostrato, come abbiamo detto poc’anzi, dal versetto 104° di questa stessa sura, nel quale il Signore Eccelso, rivolgendosi al santo Profeta dell’Islam (S), gli ordina di dire alla gente: “O uomini, se siete in dubbio sulla mia religione, ebbene, [sappiate che] io non adoro quello che voi adorate al di là di Allah, ma adoro Allah, Colui che vi prende [l’anima, vi fa trapassare]; e m’è stato ordinato d’essere dei credenti” Col succitato versetto, Iddio Eccelso dimostra chiaramente che il Suo Messaggero (S) non ha mai avuto alcun dubbio su ciò che gli veniva rivelato, e che nel presente versetto Egli in realtà si rivolge e riferisce al resto della gente, e non al sommo Profeta (S). Lo stesso accade anche in altri versetti, i quali solo all’apparenza si rivolgono e riferiscono al Messaggero di Allah, ma in realtà riguardano il resto della gente. Inoltre, alcuni grandi esegeti hanno detto che nel versetto in esame è stato usato il condizionale “Se dunque sei in dubbio...”, che non richiede necessariamente l’esistenza della condizione. Un caso analogo è il versetto “Se il Misericordioso avesse un figlio”, che dev’essere valutato e compreso assieme al versetto “Non ha generato e non è stato generato”,  che nega esplicitamente il fatto che Iddio possa avere un figlio. Perciò, ribadiamo che il versetto in esame, con l’uso di una proposizione condizionale, intende dire che: “Ammesso e non concesso che tu abbia qualche dubbio sulla rivelazione divina, puoi interrogare allora i dotti della gente del Libro, poiché essi sanno bene che tu sei sincero” A tal proposito, in una tradizione del nobile Imam Sadiq (A), leggiamo: “[Il sommo Profeta] non dubitò e non interrogò [la gente del Libro]” (Tafsir as-Saafi e Jawaami’ al-Jaami’) In conclusione, oltre alle spiegazioni date in precedenza, dal versetto in esame è anche possibile dedurre che la missione del santo profeta Muhammad (S) non è solo dimostrabile con i suoi miracoli, ma anche con i libri rivelati ai profeti del passato, ancora oggi nelle mani delle genti del Libro, nei quali, nonostante tutte le alterazioni e manomissioni che hanno subito, esistono tuttora molte prove che dimostrano senza ombra di dubbio la natura divina della sacra missione profetica del santo Messaggero di Allah (S). Il versetto si conclude dicendo: “T’è giunta invero la verità dal tuo Signore, bada dunque di non essere dei dubbiosi!”, ovvero: “Per mezzo dei chiari versetti e delle palesi prove che ti sono state rivelate, ti è stato dimostrato che ciò che Iddio Eccelso ha fatto dicendere su di te è una verità certa e indubitabile, della quale devi sempre essere assolutamente certo e non devi mai dubitare”  
Nota
[*] Alcuni hanno tradotto: “…coloro che, prima di te, leggevano il Libro…”